GCODE Open Solutions

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GCODE è una software house che offre soluzioni SOA(Service Oriented Application) volte all'integrazione di diversi sistemi informativi. Nell'ambito dell'informatica, con Service-Oriented Architecture si indica un'architettura software atta a supportare l'uso di servizi web per soddisfare le richieste degli utenti così da consentire l'utilizzo delle singole applicazioni come componenti del processo di business.

I prodotti web-oriented che GCODE propone hanno le seguenti vantaggiose caratteristiche:
  • Apertura: le soluzioni proposte sono "open" (sorgente aperto), libere da costi di licenze (free), hanno dunque  la caratteristica di prestarsi a successive evoluzioni e sviluppi grazie all'integrazione di moduli e componenti.
L'integrazione delle basi dati nella direzione di Internet amplia gli orizzonti dei portali web classici, l'evoluzione della tecnologia ci permette anche di andare oltre i semplici "contenuti" offrendo direttamente dai siti/portali web una serie di servizi/utilità prima impensabili:
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Muri a secco

La costruzione del muro comporta solitamente un approntamento della base su cui verrà costruito, anche mediante una traccia scavata, cercando di raggiungere lo strato più solido e compatto perché da esso dipenderà la solidità del muro stesso. Nel muro di cui al primo caso si pongono le pietre in modo da farne coincidere il più possibile i contorni correggendone il profilo eventualmente con pietre più piccole e riempiendone i vuoti tra l'una e l'altra. Dalla precisione di tale composizione, un vero e proprio mosaico o puzzle, dipenderà la durata e la solidità del muro stesso. Questo tipo di muro a secco caratterizza il paesaggio Ibleo, nel territorio etneo nei terrazzamenti collinari di coltivazione e in Puglia sempre per le delimitazioni delle proprietà. La stessa tecnica viene usata in Irlanda, soprattutto nel nord del paese, per separare i poderi o, ai bordi delle strade, per evitare che le grosse greggi di ovini al pascolo possano accedere alle vie di comunicazione creando pericoli per il traffico stradale.


Muri a secco

Il secondo tipo di muro è invece caratteristico di costruzioni più impegnative e lo si riscontra per lo più nelle zone ricche di resti archeologici in quanto veniva usato per le piattaforme di base delle grandi costruzioni e per le mura difensive. Sulla funzione dei muretti a secco nelle terre agricole come sistema arcaico di "irrigazione", grazie alla condensazione del vapore acqueo presente in atmosfera,si è cimentato il Geologo Camillo Reina (1928-1975) nello scritto "Il miele dalla rupe e l'olio dalla pietra più dura - un tipo di 'irrigazione' dell'ulivo e della vite nelle regioni caldo-aride" ( pubblicato in "Annuale speciale 1985 - Camillo Reina Geologo", edito dall' Ordine nazionale Geologi Consiglio Consultivo Regionale - Puglia nonché dall'Ente per lo Sviluppo dell'Irrigazione e la Trasformazione Fondiaria in Puglia-Lucania e Irpinia sede di Bari - tratto da una pubblicazione della Riv. "Terra pugliese" del 1967) ove, tra l'altro, afferma : " La capacità del cumulo di pietre di arrestare il processo inverso di evaporazione che si verifica nel terreno aperto può determinare in definitiva un continuo rifornimento di acqua alle radici della pianta arborea. In definitiva si può affermare che in Puglia si realizzano le condizioni adatte per trarre vantaggio dall'umidità atmosferica a beneficio di alberi,a mezzo di semplici muretti a secco."


Muri a secco

Il muro a secco è stato il primo esempio di manufatto umano ed è presente in tutte le culture del pianeta. Rappresenta infatti il primo tentativo di modificare l'ambiente per ricavarne un qualsiasi uso; sia per costruire un riparo che per delimitare un luogo. È presente nelle costruzioni religiose, come nel caso degli altari costruiti dai patriarchi ebrei di cui si parla nella Bibbia, che nei nuraghes della Sardegna. Le mura delle città più antiche sono costruite con blocchi enormi incastrati a secco, come pure le Piramide a gradoni dell'America Latina. Gli antichi greci e poi i romani costruivano muri a secco, sia perché erano più economici sia perché più facili da costruire. Per questa ragione anche in Grecia e nei paesi balcanici si possono ancora trovare tali manufatti. I Celti utilizzavano, a protezione dei loro insediamenti, quella particolare costruzione di cui Cesare fu testimone durante la sua campagna gallica e a cui darà il nome di murus gallicus.


muri a secco

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